Analisi della Prova di Ammissione 2020 a Medicina e Odontoiatria – Studenti e Professori di Medicina Uniti Per

Analisi della Prova di Ammissione 2020 a Medicina e Odontoiatria

In tantissimi ci avete dato un vostro feedback e le vostre opinioni coincidono per buona parte: il test l’avete trovato difficile, Chimica e Cultura Generale in particolare. Sicuramente alcuni quesiti non erano banali, ma molti li possiamo considerare abbastanza “tipici”. Qui di seguito troverete le nostre impressioni materia per materia.

La nostra analisi dei quesiti

Cultura Generale

Prova molto eterogenea che richiedeva conoscenze approfondite e disparate. I quesiti erano quasi tutti di livello medio-alto. In linea con le nostre simulazioni, abbiamo avuto ben due quesiti di Cittadinanza e Costituzione e due riguardanti la letteratura moderna (Tolkien e Asimov). Non intuitivo il quesito riguardante lo zenit del sole al 20 giugno, che presupponeva conoscenze di Geografia, materia che non sempre viene richiesta. Poteva essere più intuitiva la domanda riguardante gli scritti di Freud, soprattutto per gli studenti freschi di filosofia di quinta superiore. Benché non fosse immediata, la domanda riguardante Ippocrate può essere annoverata tra i più facili (basti pensare al famoso giuramento di Ippocrate!).
Molto più “classica” la domanda in cui era richiesto di trovare la coppia di termini non sinonimi tra loro, una tipologia di quesito che spesso si ripresenta. In particolare poteva trarre in inganno l’opzione “Miraggio – Fata Morgana”, per la quale era necessaria una buona conoscenza di letteratura.
Abbastanza facili, infine: la domanda riguardante Enrico Fermi (soprattutto per chi ha studiato storia quest’anno in quinta superiore), quella che chiedeva di individuare il nesso semantico tra “sollecito” e “polizia”, quella riguardante l’attuale pandemia: era infatti abbastanza prevedibile che almeno un quesito su questo argomento sarebbe stato inserito.

Logica

Come il test di Veterinaria anche quello di Medicina e Odontoiatria non presenta il brano e le tabelle di verità che eravamo ormai abituati a vedere. Molto corposa la parte di Logica Matematica, ma i calcoli non sono troppo complessi; pochissimi i quesiti di Logica Verbale. I quesiti 16 e 22 sono un po’ insoliti, gli altri sono abbastanza classici e con un buon allenamento sulle spalle potevano essere svolti senza problemi. Curioso come gli autori dei quesiti si siano tanto fissati col nome “Enea”.

Biologia

Domande prevalentemente di tipo nozionistico e dunque di difficoltà medio-facile solo se si aveva studiato la teoria. Alcune domande di ragionamento come quella sull’esperimento di Hershey e Chase dove concetti apparentemente solo “da libro di testo” trovano una contestualizzazione ben più pratica, avvicinando i candidati al ragionamento dello scienziato, che sfrutta le sue conoscenze per costruire un esperimento.
Biologia quindi per alcuni versi stimolante, soprattutto per i quesiti “new entry” sulle piante: sicuramente hanno spiazzato per il fatto che la fotosintesi, da diverse edizioni, non veniva chiesta. In alcune nostre simulazioni siamo riusciti ad inserire domande relative alle piante, ma dal prossimo anno, il ciclo di Calvin-Benson sarà un nuovo protagonista!

Anatomia e Fisiologia

Anatomia è compresa nella sezione di Biologia e ogni anno il numero di domande può variare.
Quest’anno erano presenti 5 quesiti, gli argomenti sono stati:

  1. Granulociti eosinofili
  2. Nefrone 
  3. Sistema di conduzione del cuore 
  4. Pancreas 
  5. Midollo spinale

Le prime 4 domande erano abbastanza classiche ed accessibili, se ne trovano di simili nelle simulazioni o nei quiz. Per rispondere correttamente era importante avere ben presenti i concetti di ghiandole esocrine ed endocrine, quali sono le cellule del sangue e la loro nomenclautra e la struttura di base di rene, cuore e pancreas.
La domanda sul midollo spinale, invece, richiedeva una conoscenza un po’ più approfondita del sistema nervoso (rispetto alle conoscenze richieste nelle altre domande) e trattava un argomento meno classico. 
Nel complesso questa parte non era estremamente difficoltosa.

Chimica

La parte di Chimica si è tenuta coerente con gli argomenti presenti nel bando e in generale come stile di domande e difficoltà è rimasta in linea con l’anno precedente. Tra le domande che potevano risultare più complesse, e anche un po’ inaspettate, vi era il bilanciamento di una reazione REDOX, argomento particolarmente ostile per molti e non sempre presente nel test.
Le domande in cui erano richiesti i calcoli erano quattro, ma quasi tutti basilari e facili da svolgere a mente; in queste si è dato molto risalto al calcolo del pH e alle diluizioni, l’unica difficoltà era notare che in una domanda la base dissociando liberava due ioni OH. Le domande teoriche si sono invece concentrate, come quasi ogni anno, sulla conoscenza della tavola periodica, sulla geometria molecolare e sulle interazioni tra molecole.
Prevedibile era anche la domanda sui gas, che capita molto spesso, mentre un po’ più particolari erano la domanda sulla solubilità, comunque non eccessivamente difficile, e quella sulla camera da scoppio. Infine era presente una domanda di chimica organica che riguardava la struttura molecolare dei vari composti.
Quasi tutte le domande e le risposte erano espresse in modo chiaro, anche se in alcune erano presenti dei tranelli, evitabili solo con una attenta lettura del quesito; ad esempio nella domanda sull’acido formico era essenziale riconoscere che si trattava di una soluzione tampone.

Matematica e Fisica

La parte di Matematica e Fisica è rimasta in linea con quello che si è visto negli ultimi cinque anni per quel che riguarda la tipologia degli esercizi, le principali differenze riguardano invece la difficoltà. Infatti la parte di matematica è risultata di difficoltà bassa rispetto alle prove precedenti, gli esercizi si potevano risolvere con pochi passaggi o addirittura con un po’ di intuizione; l’unico quesito un po’ più di impegnativo è la disequazione con i valori assoluti, che richiedeva la discussione degli argomenti. 

Al contrario la parte di Fisica è stata sicuramente più complessa rispetto alle prove del passato, non solo per la presenza di una nuova tipologia di esercizio in cui si doveva saper studiare un moto non uniforme (ma uniformemente accelerato) a partire dalle sue coordinate, ma anche per la presenza di calcoli decimali più complessi che, non potendo essere risolti con la calcolatrice, avranno sicuramente rallentato molti candidati.

Conclusioni

Il test di Medicina e Odontoiatria 2020 lo possiamo considerare di difficoltà media e in linea con quello dello scorso anno. Sebbene, come già detto, alcuni quesiti erano complessi, molti altri, grazie ad uno studio attento e approfondito, permettevano di raggiungere un punteggio finale più che dignitoso.


La nostra analisi dei punteggi

Premessa

Appena uscite le soluzioni del Test di Medicina e Odontoiatria 2020, abbiamo diffuso tramite i nostri canali social un modulo in cui venivano richiesti ai candidati intervistati il punteggio stimato e la provincia in cui avevano svolto il test. Abbiamo ottenuto 2˙036 risposte e buona parte delle provincie italiane, da Nord a Sud, sono ben rappresentate.

Secondo i dati diffusi dal MIUR gli iscritti al test sono stati 66˙638, ma come è prevedibile, non tutti si presentano il giorno della prova. Abbiamo, quindi, preso come riferimento i dati dei test del 2018 e del 2019, riscontrando che, rispettivamente, 7˙318 e 7˙918 iscritti non presero parte al concorso. Facendo una media di questi due valori, possiamo stimare che 7˙463 persone non si sono presentate il 3 settembre (dato in linea pure coi test precedenti al 2018).

Perché è importante fare una stima del numero di coloro che sono risultati assenti?

I posti per medicina sono 13˙072 e 1˙231 per odontoiatria; se facciamo il rapporto tra il numero di posti disponibili e quello degli iscritti, vediamo che entrerebbe circa una persona su cinque, ma facendo il rapporto col numero di chi ha realmente sostenuto la prova (59˙175 persone secondo la nostra stima), il risultato sarebbe quasi una persona su quattro (per la precisione il 24,2%). In aggiunta, un fattore da mettere in conto sarebbe il fatto che alcuni non hanno potuto fare il test a causa della loro positività al tampone per il COVID-19; non siamo però in grado di dire quanto questo abbia inciso.

Come fare uno studio statistico

In statistica è molto importante scegliere bene il campione su cui fare lo studio e deve essere sempre randomizzato. Avere un campione randomizzato significa non avere possibili errori (errori sistematici nello specifico, gli errori più gravi che si possano trovare in una indagine statistica) che vadano a compromettere il risultato dello studio (quello che gli statistici chiamano bias). Il modo migliore per randomizzare un campione è poter scegliere in maniera del tutto casuale chi intervistare.

In questo studio è stato utilizzato un campione randomizzato?

Purtroppo no. Il motivo è che quelli che hanno risposto al nostro modulo non erano persone scelte in maniera casuale. Infatti uno che, finito il test, scopre di aver ottenuto un cattivo punteggio non è incentivato a rispondere alla nostra intervista, invece lo sono coloro che sono andati molto bene o che credono di avere qualche possibilità. In sostanza i dati che abbiamo raccolto appartengono per lo più a chi ha fatto bene o benino e non anche a chi è andato male. Una prova di questa affermazione è il fatto che, secondo i test 2018 e 2019 (di difficoltà paragonabile al test 2020), il 27,5% di chi ha svolto il test dovrebbe risultare non idoneo (cioè con un punteggio inferiore a 20) e quindi non dovrebbe entrare in graduatoria; nella nostra indagine questa percentuale arriva solo all’1%.

Come abbiamo risolto il problema?

Aiutandoci con i test 2018 e 2019 (come già detto questi sono di difficoltà simile a quello del 2020) siamo andati ad “aggiustare” il numero di non idonei (ricordiamo che la percentuale stimata è del 27,5%). Non abbiamo, invece, toccato il numero di risposte che si trovano nel range 20-40 punti (punteggio basso e quindi per gli stessi motivi molti non se la sono sentita di risponderci), poiché entrerebbero troppe variabili in gioco e ci sarebbe il rischio di “peggiorare” la situazione. Nel commento finale terremo comunque conto del fatto che chi si trova in questo range è stato più restio a darci il feedback.

Analisi del sondaggio

Arriviamo ora al dunque. Come già detto, hanno risposto al sondaggio 2˙036 persone, un campione che potrebbe considerarsi statisticamente significativo se fosse randomizzato. Aggiustando la numerosità campionaria col numero di non idonei stimato, arriviamo a 2˙576 risposte. Sappiamo che gli ammessi a medicina o odontoiatria saranno il 24,2% di chi ha sostenuto il test il 3 settembre. Prendendo in considerazione la nostra graduatoria il punteggio soglia (parametro d’esame della nostra indagine) dovrebbe essere 46.6 ± 1 punto, con intervallo di confidenza del 95%.

Non abbiamo però tenuto conto del range 20-40 che “tirerebbe giù” il punteggio soglia se non fosse entrato in gioco il fattore psicologico di cui abbiamo parlato in precedenza; sarebbe quindi verosimile vedere un punteggio soglia di qualche punto più basso.

Quanti punti in meno?

Difficile stimarlo, probabilmente si tratta di qualcosa compreso tra i 3 e i 6 punti se prendiamo in considerazione il sondaggio che avevamo condotto lo scorso anno. Ci rendiamo conto che si tratta di una stima poco precisa e molti di voi così si ritroverebbero in un limbo, ma questi sono i dati che abbiamo in mano e di più non possiamo dire.

Condividiamo con voi quelli che sono i grafici e i valori dei dati “grezzi” in nostro possesso:

Grafico 1: distribuzione dei punteggi raccolti nel sondaggio
  • Punteggio massimo: 89
  • Punteggio minimo: 9
  • Media: 42,4
  • Mediana: 42
  • Terzo quartile: 48,5
Grafico 2: distribuzione delle province sedi del test dei partecipanti al sondaggio

E per la sede di Padova?

Purtroppo cercare di definire il punteggio minimo per entrare in una determinata sede risulta ancora più difficile e poco efficace rispetto a quanto fatto per il punteggio minimo nazionale, a causa della ancor maggio variabilità dei dati e delle casistiche in possesso. Per questo motivo non possiamo far altro che aspettare l’uscita della graduatoria grezza prima e della graduatoria finale poi per completare l’analisi.

Tenendo conto però che il punteggio minimo per Padova è sempre risultato essere circa 8 punti al di sopra della soglia minima nazionale, secondo noi è plausibile aspettarsi che quest’anno risulterà essere di 49.6 ± 2 punti.

In più quest’anno entra in ballo anche la sede di Treviso, che amplia il numero di posti disponibili ma risulta essere in una graduatoria indipendente dalla sede di Padova (come se fosse un altro ateneo).

Conclusioni

Ora non ci rimane che attendere l’uscita della graduatoria anonima, con la quale potremo aggiungere considerazioni precise e veritiere, confermando o meno la nostra previsione.

Per altre informazioni rimaniamo a disposizione attraverso i nostri canali social e mail e fateci sapere la vostra opinione!

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